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Le regioni devono aiutare solo i propri studenti (residenti) anche se vanno a studiare in altre regioni?

8 commenti

Venerdì e sabato la prima giuria dei cittadini, sul tema dell’istruzione,  ha avviato la propria discussione sulla domanda: “la valorizzazione delle specificità territoriali andrebbe a discapito dell’uguaglianza dei diritti e dell’identità nazionale?” e in seguito ha deciso di concentrare l’attenzione su un esempio specifico intorno alla domanda di cui sopra.  Tu, cosa ne pensi?

8 risposte a Le regioni devono aiutare solo i propri studenti (residenti) anche se vanno a studiare in altre regioni?

  1. Patrizia scrive:

    Capita molto spesso, che questi ragazzi, debbano recarsi in altra Regione a frequentare l’Università, per svariati motivi, molto spesso non dipendenti dalla loro volontà, ma obbligati dalla situazione, per cui ritengo che comunque ogni Regione debba cercare di risolvere le proprie problematiche connesse, non togliendosi dalle responsabilità, cercando di fare meglio per il futuro e quindi preoccupandosi di finanziare
    gli studenti residenti anche se vanno a studiare in altre regioni.

  2. Claudio Foresti scrive:

    La mia vita di studente universitario fa parte dei ricordi lontani.
    Ma vedo in modo molto solidale la vita grama
    dal punto di vista economico degli studenti di oggi. Sono cresciuto coi principi legati al Diritto allo studio e ho sempre ottenuto la riduzione delle tasse e il presalario.
    Le regole basate sulla salvaguardia del merito e dei bisogni sono fondamentali.
    Quindi in una visione di federalismo solidale e con questi principi come presupposto, penso che le regioni debbano sostenere negli studi i ragazzi residenti (italiani e stranieri) partendo dai più meritevoli e bisognosi.

  3. Paola scrive:

    sono d’accordo, sempre che si tenga conto del merito e del “vero” bisogno(ritengo poco attendibile la denuncia dei redditi così come è impostata oggi soprattutto per i lavoratori autonomi e i professionisti)

  4. Anna scrive:

    Ieri è uscito uno studio del Partito Democratico secondo il quale il federalismo fiscale penalizzerebbe i capoluoghi di provincia dell’Italia meridionale, mentre agevolerebbe quelli settentrionali… Buona lettura natalizia!

    http://www.repubblica.it/economia/2010/12/26/news/federalismo-10595467/

  5. Claudio V. scrive:

    Le regioni dovrebbero aiutare tutti gli studenti, non solo i residenti, perchè per quanto sia costoso è comunque un investimento in futuri giovani lavoratori specializzati che probabilmente si fermeranno nella regione dove sono andati a studiare(visto che quest’ultima dimostra di sostenere il diritto allo studio per tutti, dando perciò più opportunità); favorisce l’afflusso di nuovi talenti, anche dall’estero; inoltre è meno complicato burocraticamente per le regioni.

  6. Manuel scrive:

    parlo da studente universitario veneto che vive in toscana..le regioni devono aiutare tutti gli studenti meritevoli residenti e non residenti, attraverso l’attuazione di borse di studio..bisogna cercare di incoraggiare (e non di limitare) la condivisione di esperienze tra ragazzi che vivono in regioni diverse…La conoscenza e la maturità di una persona deriva proprio da questo scambio culturale e sociale..

  7. Paolo Vegetti scrive:

    Le regioni nell’attuare politiche di aiuto agli studenti più meritevoli e più bisognosi, non dovrebbero fare nessuna distinzione tra residenti, non residenti o stranieri per ovvi motivi di solidarietà, di giustizia e perchè nella società in cui viviamo oggi, tutta incentrata sulla libera circolazione delle persone, ogni scelta contraria sarebbe incoerente.

  8. m.rosaria scrive:

    anche io penso che tracciare confini “alla libera circolazione delle persone” sarebbe oggi incoerente alla naturale evoluzione della società; potrebbe tuttavia essere utile una programmazione e compartecipazione tra Regioni rispetto al finanziamento degli studenti più meritevoli e bisognosi, che miri ad un riequilibrio tra i diversi poli universitari: si sa che alcune università sono più ambite di altre e alcune Regioni si ritroverebbero effettivamente con risorse allo scopo rapidamente esauribili.

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