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Nel settore dell’istruzione è possibile introdurre garanzie di qualità oltre che di quantità delle prestazioni?

Un commento

A Firenze il 4 aprile 2011 nell’ambito della giuria composta da studenti delle scuole superiori e da universitari è emerso che i livelli essenziali delle prestazioni (LEP) non sembrano misure risolutive per assicurare un livello omogeneo di prestazioni nelle regioni, data la loro difficile elaborazione e applicazione. In particolare nel settore dell’istruzione è possibile e necessario introdurre garanzie di qualità oltre che di quantità delle prestazioni (offerta didattica, qualità dell’insegnamento)?

Una risposta a Nel settore dell’istruzione è possibile introdurre garanzie di qualità oltre che di quantità delle prestazioni?

  1. maria scrive:

    Il tema è complesso ma importante, il mio timore è che si generi un ulteriore livellamento verso il basso delle prestazioni, sia di quelle richieste agli insegnanti che di quelle richieste agli studenti in termini di competenze. Qualche suggerimento pratico su alcuni dei livelli di prestazioni essenziali da garantire sull’intero territorio nazionale: il numero di alunni per classe (dalla materna alle superiori, all’università)non deve superare una certa soglia, diversamente si perde qualsiasi obbiettivo davvero formativo ed educativo; la possibilità del tempo pieno deve essere concreta e diffusa, diversamente si discrimina territorialmente l’occupazione femminile; l’insegnamento della lingua inglese alle elementari deve tornare ad essere specialistico, diversamente si penalizzano i nostri ragazzi rispetto ad una competenza ormai globalizzata; occorre trovare soluzioni appropriate al tema delle graduatorie, alla valutazione e alla stabilizzazione del corpo docente per garantire una continuità della didattica come requisito qualitativo essenziale.

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